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Autorità Portuali: le novità del Decreto di Riforma

lentepubblica.it • 3 Agosto 2016

passenger port in Barcelona, SpainIl Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al testo che rivoluziona la struttura delle ‘vecchie’ Autorità portuali che si trasformano in Autorità di sistema portuale e scendono di numero, da 24 a 15, con un respiro più ampio e una governance più snella.

 

La riforma della portualità, passato l’ultimo esame del Consiglio dei Ministri che ha approvato il relativo, fra quindici giorni sarà operativa e a settembre si giocherà la partita dei presidenti. Si rivoluziona la struttura delle ‘vecchie’ Autorità portuali che si trasformano in Autorità di sistema portuale e scendono di numero, passando da 24 a 15, con un respiro più ampio e una governance più snella che cancella i vecchi Comitati portuali e li sostituisce con Comitati di gestione ristretti composti oltre che dal presidente dell’Authority dai soli rappresentanti della Regione, del Comune, della Città metropolitana e dell’Autorità marittima. Mentre la voce delle categorie che operano in porto sarà rappresentata negli Organismi di partenariato della risorsa mare e, rispetto al testo originario, sono ‘rientrate’ anche le vecchie Commissioni consultive in ogni porto, composte però solo dai rappresentanti dei lavoratori delle imprese che vi lavorano.

 

“Le azioni previste dal decreto – ha commentato il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio – consentiranno ai porti italiani di diventare un sistema più capace di creare occupazione e sviluppo economico. Creiamo un sistema mare più capace di promuovere sviluppo e occupazione. Vogliamo che il porto di Genova e Savona diventi il porto della Svizzera, quelli del nord adriatico siamo il porto merci dell’Austria e del nord Europa”. I 57 porti di rilievo nazionale coordinati da 15 autorità di sistema, aggiunge, “sul modello dei maggiori porti europei verranno guidati da un board snello e da un presidente con ampia facoltà decisionale”.

 

Nel testo licenziato dal Consiglio dei ministri è confermata la possibilità dei presidenti delle Regioni di chiedere il rinvio degli accorpamenti, motivato, fino a tre anni, ma sarà il ministro a decidere. Il decreto semplifica anche le procedure per l’approvazione dei Piani regolatori portuali e introduce la novità della sostenibilità energetica e ambientale dei porti. Le Autorità portuali di sistema saranno chiamate a ridurre il Co2 e promuovere l’uso delle rinnovabili. Le Autorità potranno avere soltanto partecipazioni e di minoranza in iniziative legate alla logistica funzionale allo sviluppo del sistema portuale. Il decreto, per la semplificazione burocratica, prevede l’istituzione di due sportelli: quello unico doganale per le merci e quello unico amministrativo per tutti gli altri procedimenti. A coordinare le azioni a livello nazionale sarà la Conferenza nazionale di coordinamento delle Adsp presieduta dal ministro, con tutti i presidenti delle Autorità portuali di sistema e due rappresentanti degli enti locali.

 

 

 

LE 15 AUTORITA’ DI SISTEMA PORTUALE

 

 

 

1)      Autorita’ di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale

 

Porti di Genova, Savona e Vado Ligure

 

2)      Autorita’ di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale

 

Porti di La Spezia e Marina di Carrara

 

3)      Autorita’ di Sistema Portuale del Mar  Tirreno Settentrionale

 

Porti di Livorno, Capraia, Piombino, Portoferraio, e  Rio Marina e Cavo

 

4)      Autorita’ di Sistema Portuale  del Mar Tirreno Centro-Settentrionale

 

Porti di Civitavecchia,  Fiumicino e Gaeta

 

5)      Autorita’ di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale

 

Porti di Napoli, Salerno e Castellamare di Stabia

 

6)      Autorita’ di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale, Jonio e dello Stretto

 

Porti di Gioia Tauro, Crotone (porto vecchio e nuovo), Corigliano Calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Messina, Milazzo, Tremestieri, Vibo Valentia e Reggio Calabria

 

7)      Autorita’ di Sistema Portuale del Mare Di Sardegna

 

Porti di Cagliari, Foxi-Sarroch, Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci, Oristano, Portoscuso-Portovesme e Santa Teresa di Gallura (solo banchina commerciale)

 

8)      Autorita’ di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale

 

Porti di Palermo, Termini Imerese, Porto Empedocle e Trapani

 

9)      Autorita’ di Sistema Portuale del Mare di  Sicilia Orientale

 

Porti di Augusta e Catania

 

10)     Autorita’ di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale

 

Porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli

 

11)     Autorita’ di Sistema Portuale  del Mar  Ionio

 

Porto di Taranto

 

12)     Autorita’ di Sistema Portuale  del Mare Adriatico Centrale

 

Porto di Ancona, Falconara, Pescara, Pesaro, San Benedetto del Tronto (esclusa darsena turistica) e Ortona

 

13)     Autorita’ di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro-Settentrionale

 

Porto di Ravenna

 

14)     Autorita’ di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale

 

Porti di Venezia e Chioggia

 

15)     Autorita’ di Sistema Portuale  del Mare Adriatico Orientale

 

Porto di Trieste

Fonte: Confcommercio
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